“Sembrava che qualcuno fosse seduto sul mio petto. Facevo fatica a respirare e cercavo un modo far entrare aria e calmare il respiro.”
I PRIMI SEGNI DI ASMA IN LUCY
Fu un'esperienza terrificante per Lucy, quando a dieci anni, durante una partita di calcio, ebbe all’improvviso un attacco di asma. Ora, da studentessa universitaria ventenne, Lucy ricorda che in quel momento ebbe la sensazione che qualcuno si fosse seduto sul suo petto e che questo, le rendesse difficile respirare. Fortunatamente, sua madre, che stava guardando la partita, notò quanto fosse in difficoltà e la portò da un medico, che le diagnosticò l'asma.
Cresciuta in una famiglia di appassionati di sport, Lucy ha sempre amato il calcio sin da piccola. Suo padre era solito guardare le partite di calcio in TV a casa con lei. E, alla fine, la coppia padre-figlia finì per essere parte dello stesso team: il papà come allenatore e Lucy a come centrocampista centrale.
Dice di amare il calcio perché è uno sport di squadra e le ha permesso di trovare tanti amici.
La sfida per Lucy non era solo quella di fare un goal come centrocampista, ma anche di
prevenire ciò che poteva causarle un attacco d'asma.
LE DIFFICOLTÀ DI LUCY CON L'ASMA
“È importante per me che i miei compagni di squadra sappiano che soffro di asma perchè se dovessi avere un attacco, voglio che siano a conoscenza di cosa sta succedendo. Non voglio che rimangano delusi dal fatto che non posso giocare, perchè l'asma mi sta frenando.”
Lucy temeva che l'asma potesse essere un ostacolo tra lei e lo sport che ama. Smettere di giocare sarebbe stato devastante.
Ma nelle sue condizioni, anche continuare a scendere in campo continuava ad essere una grande sfida: correre costantemente avanti e indietro come imposto dal ruolo per aiutare la difesa.
Anche dopo la diagnosi, Lucy ricorda le volte in cui ha faticato in campo ed era infastidita per non essere riuscita a stare al passo con il gioco. È stato frustrante per Lucy, perché stava facendo tutto il possibile per gestire l’asma, ma nonostante ciò l'asma continuava a frenarla.
I suoi genitori, preoccupati, consultarono un medico affinchè a Lucy fosse prescritto un trattamento appropriato per l’asma. Da allora Lucy ha la responsabilità di assumere regolarmente i farmaci che le sono stati prescritti, in modo da tenere sotto controllo la malattia e tranquillizzare anche i genitori.
IMPARARE A CONTROLLARE E GESTIRE L'ASMA
Ora Lucy riesce a tenere sotto controllo la sua asma e a gestirne i sintomi. Questo le ha permesso di godersi il calcio, giocando con la sua squadra in tante partite importanti, in alcuni dei più grandi stadi del Regno Unito. Si sta anche concentrando sui suoi studi universitari e spera di avere successo. Ora sta davvero vivendo la sua vita appieno, senza che l’asma la limiti più di tanto, e spera che altri come lei possano fare lo stesso.
“Per coloro che stanno ancora lottando con i sintomi dell'asma, parlatene con un medico e non ignorateli. Non lasciate che rovinino momenti memorabili per voi o i vostri cari. Fatelo per voi, per loro e per quei momenti. Non lasciate che l'asma vi impedisca di vivere la vita al meglio.”
- Lucy Warner
Lucy ora è capace di gestire l'asma, i suoi sintomi e vivere al meglio la sua vita, avendo
pochissime interruzioni grazie ad una terapia adeguata condivisa con il suo dottore.
Lucy soffre di asma ed è figlia di un dipendente GSK. Ha accettato di condividere la sua storia con GSK. La sua storia fa riferimento alla sua esperienza personale con l'asma. Le informazioni riportate non sostituiscono il parere del proprio medico di fiducia al quale ci si deve sempre rivolgere.
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Se la tua asma ti preoccupa, consulta il tuo medico per saperne di più. Il test di controllo dell’asma (ACT) è un modo utile per valutare l’impatto dei sintomi dell’asma sulla tua vita quotidiana. Fai clic sul collegamento sottostante per ottenere i risultati in pochi secondi e assicurati di condividerli con il tuo medico.